mercoledì 30 gennaio 2008
Fiera di Torino, cambiare rotta
lettera aperta
"Fiera di Torino, cambiare rotta"
Ibrahim Nasrallah *
Signor Ernesto Ferrero, ho ricevuto la vostra lettera che mi invita a partecipare alla Fiera internazionale del libro di Torino prevista per il prossimo mese di maggio. La cultura italiana ha un grande spazio nel mio cuore: la sua creatività artistica ha avuto un ruolo importante nel cambiare il mondo, renderlo meno crudele e quindi più giusto, proiettato verso la libertà e il coraggio che ci vuole per difenderla. Ma grande è stata la mia sorpresa quando ho saputo che la vostra Fiera ha invitato lo stato di Israele come ospite d'onore, e nell'occasione dei 60 anni dalla sua nascita, tanto più che insieme all'invito ho ricevuto la notizia del massacro a Gaza di 20 palestinesi per mano delle forze di occupazione israeliane e che il portavoce del governo, nel descrivere il massacro, dichiarava: «è lo spettacolo più bello che si possa vedere». Noi non siamo con la Palestina perché siamo palestinesi o arabi, ma perché la Palestina è una dura prova quotidiana per la nostra coscienza umana. La vostra decisione di invitare Israele come ospite d'onore ha dato un brutto colpo alle coscienze e ai sentimenti di milioni di persone in tutto il mondo e anche a quegli scrittori e artisti italiani che con coraggio sostengono la Palestina e la sua causa, per il semplice fatto che è una giusta causa. Ho visitato l'Italia molte volte, ci ritorno spesso, grato alla gente che incontro e a cui mi lega un rapporto che va al di là di quello che ho con i lettori dei miei libri. Non voglio chiedervi quale sarà la vostra risposta quando vi chiederanno con quale coscienza vi siete mossi nell'organizzare questa mostra, scavalcando i più semplici diritti, come dimostra la storia e l'umanità, e accettando che la sofferenza dei palestinesi e il furto delle loro terre siano oggetto di celebrazione per i loro assassini e occupanti. Una occasione del genere dovrebbe portare chiunque, e soprattutto gli uomini di cultura, a manifestare la propria umanità e a solidarizzare con il popolo palestinese, dato che è questo a essere stato sradicato dalla propria terra nello stesso giorno in cui lo stato di Israele è nato. Un popolo, quello palestinese, che subisce la più brutale repressione e viene massacrato da 60 anni, quotidianamente. Nel giorno della loro Nakba (catastrofe) i palestinesi spererebbero in una reazione di umanità, ricevono invece la vostra decisione che non prende in considerazione l'ingiustizia e la sofferenza. Quale sarà l'impatto sugli scrittori e gli artisti italiani che credono nella causa palestinese? Auspicherei che la direzione della Fiera cambi rotta e corregga l'errore di aver invitato lo stato di Israele come ospite d'onore. Il mondo della cultura non può tacere di fronte a chi descrive un massacro come, «lo spettacolo più bello che si possa vedere». Preghiamo piuttosto per una cultura della bellezza che ci accomuni,
* poeta palestinese
mercoledì 23 gennaio 2008
UNA SITUAZIONE MEFITICA, DI GRANDE PERICOLO
IL DIO PAN - tra mitologia e psicoanalisi (di Sara Scialdoni)
IL DIO PAN
- IL MITO -
Pan significa tutto e questa accezione lo lega alla foresta, all'abisso, al profondo.
Il dio Pan, nacque dall'amore di Ermes e della ninfa Penelope ( in un’altra versione invece da Ermes e la capra Amaltea: racconto di una nascita scaturita da un desiderio struggente e bestiale ) per la quale il dio assunse l'aspetto di uomo e divenne pastore presso i possedimenti di un ricco mortale dell'Arcadia, ma subito dopo la sua nascita, Penelope, alla sola vista del figlio rimase terrorizzata: il suo aspetto era talmente brutto ed animalesco che decise di abbandonarlo al suo destino. Infatti Pan, era più simile ad un animale che ad un uomo: il corpo era coperto di ruvido pelo, la bocca si apriva su una serie di zanne ingiallite, il mento terminava con un'ispida barba, dalla fronte si dipartivano due corna ed al posto dei piedi aveva due zoccoli caprini.
…Colà, pur essendo un dio, pascolava le greggi dal ruvido vello
presso un mortale: poiché l’aveva preso, e fioriva in lui,
un desiderio struggente
di unirsi in amore con la fanciulla delle belle trecce, figlia di Driope.
E ottenne il florido amplesso; ed ella nelle sue stanze,
generò ad Ermes un figlio diletto, già allora mostruoso a vedersi,
dal piede caprino, bicorne, vociante, da dolce sorriso. ( “Inno a Pan”, in Inni Omerici)
Il padre, Ermes, pensò allora di portarlo con se nell'Olimpo al cospetto degli altri dei, dove fu accolto con benevolenza poiché al contrario del suo aspetto, il dio Pan era gioviale e rallegrava tutti con la sua presenza.
Un giorno Pan, vide la figlia della divinità fluviale Ladone, Siringa e se ne innamorò. La fanciulla però come lo vide, fuggì terrorizzata tanto da pregare il proprio padre, di mutarle l'aspetto in modo da non farla riconoscere da Pan. Così Ladone, impietosito dalle preghiera della figlia, presso lo specchio d'acqua dove sorgeva una grande palude, la trasformò in una canna..
Pan, invano cercò di distinguere la fanciulla fra i diversi giunchi, alla fine, ne recise uno, lo tagliò in tanti pezzi di lunghezza diversa e li legò assieme con dello spago. Fabbricò così uno strumento musicale che prese il nome di "siringa" dalla sventurata fanciulla e che ai posteri è anche noto come il "flauto di pan".
Da allora il dio tornò a vagare nei boschi correndo e danzando con le ninfe e spaventando i viandanti che attraversavano le selve. A Pan infatti si attribuivano i rumori di origine inesplicabile che si sentivano la notte e dalla paura che esso causava deriva il termine: “timor di panico" .
Nel “Saggio su Pan” di James Hillman ( psicologo analista junghiano ) il dio è stato indicato come il dio della masturbazione, inventore della sessualità non procreativa.
[…] “ La sessualità violenta di Pan è una sessualità solitaria, perché la violenza del suo soddisfacimento non porta mai alla creazione di una coppia. Pan è solo, continuamente tormentato dal suo istinto, che può rapidamente soddisfare per poi tornare alla solitudine e alla sua impossibilità di sentirsi totalmente appagato. Pan non ama, seduce soltanto. L’abbandono è l’elemento principale dei suoi incontri d’amore.” ( da “Riti e miti della seduzione” di A. Carotenuto ).
[…] “Pan insidia le ninfe, le insegue e le possiede con un impeto che spesso sconfina nello stupro. Pan rappresenta dunque, con il suo odore selvatico, il suo pelo irsuto e con la figura caprina itifallica, la violenza con cui l’anima –Psiche- sperimenta la fascinazione e il turbamento con l’incontro dell’oggetto d’amore.” ( da “Riti e miti della seduzione” di A. Carotenuto ).
Masturbazione, panico e stupro sono governati quindi dal Dio Capro della natura e, solo osservandole sensibilmente, ci appaiono come attività istintuali e naturali se inserite nell’ambiente del Dio Pan, nello spogliarsi della natura, nell’acqua, nelle grotte e nel clamore di cui è amante, nella danza e nella musica.
Pan, quindi, si divide tra cime montuose e grotte, tra clamore e musica, tra zampe pelose e corna spirituali, tra panico e stupro. In netto contrasto con figura del Cristo, Pan morì quando quest’ultimo divenne Sovrano assoluto, così che, il diavolo non è altro che Pan visto attraverso l’immaginario cristiano, colui che tenta l’individuo con il peccato della lussuria.
La morte dell’uno significò la vita dell’altro in una opposizione chiaramente espressa nelle iconografie: Pan nella grotta, Cristo sul Monte; l’uno ha la musica ( anche se rozza e primitiva dal momento che riproduce il suono dell’istinto), l’altro la Parola.
[…] “In molte pitture vascolari e murali Eros e Pan vengono raffigurati mentre lottano per divertire il circolo dionisiaco. L’opposizione tra il delicato e alato Eros e il selvatico Pan dal piede caprino sembra rappresentare il contrasto tra due forme di seduzione e di amore. Ma la Psiche non può fare a meno del gioco degli opposti, perciò le sono necessarie tanto la violenza di Pan quanto la delicatezza di Eros. Non è un caso infatti che le origini del dio mezzo uomo e mezzo animale si facciano risalire ad Ermes, messaggero degli dei, poiché simbolicamente, questa nascita, rivela il carattere di comunicazione istinto nella sessualità. […] Bisogna incontrare una corporeità tormentata e dominata dal tentativo di soddisfare i suoi appetiti. Solo in questo contatto bruciante, la psiche si cala nel corpo, lo ritrova, lo lascia parlare, per poi lentamente insegnargli altri linguaggi rappresentati da nuovi scenari di seduzione. E’ in questi diversi orizzonti che l’anima impara a riunire l’istinto all’amore. Pan reca dunque un messaggio che seppur brutale, l’anima ha il compito di ascoltare. “ ( da “Riti e miti della seduzione” di A. Carotenuto ).
http://sarascialdoni.blogspot.com/
Violenze su bambini indiani nelle scuole cattoliche canadesi
http://www.associazioneilcerchio.it/
IL TOUR DI KEVIN ANNETT
Kevin Annett è il produttore di un documentario-inchiesta sulle violenze subite dai bambini indiani nelle scuole cattoliche canadesi. Solo l'anno scorso il governo canadese ha riconosciuto risarcimenti danni per oltre 600 milioni di dollari alle tribù canadesi, e questo documentario ha vinto nel 2006 l'Indipendence Film Festival di New York.
Tramite Alessandro Profeti di nativiamericani.it, lo abbiamo contattato chiedendogli la sua disponibilità a venire in Italia per parlare di questi argomenti.
Arriverà a Roma il 16/3 prossimo, e queste sono le date che Il Cerchio organizzerà in Italia:
- 17/3 ROMA, presso la Città dell'Altra Economia. Proiezione del film e discussione a seguire con l'autore. Data confermata.
- 18/3 FIRENZE. Data e luogo da confermare.
- 19/3 RAVENNA. Data e luogo da confermare.
- 20 o 21/3 PORDENONE. data da confermare, il luogo è già individuato ma aspettano la conferma ufficiale.
- 22/3 TORINO, ma ci stiamo lavorando e daremo notizie certe solo più avanti.
Il DVD Iin versione PAL è già stato spedito da Annett ed una traduttrice stà già lavorando sul documentario. Appena avrà finito, una associazione romana ci farà la sottotitolatura.
Quindi il documentario sarà perfettamente usufruibile dal pubblico italiano, quantunque piuttosto lungo.
Visto il poco tempo che Kevin si tratterrà in Italia (solo una settimana), il periodo particolare (saremo sotto Pasqua) ed il poco tempo a disposizione, di più non potremo fare.
Ci piacerebbe dare a tutti la possibilità di incontrare Kevin, ma le date queste saranno. Pertanto vi preghiamo di diffondere quanto più potete ai vostri contatti questa iniziativa, sui cui sviluppi sarete costantemente informati. Maggiori info sul documentario sul sito http://www.hiddenfromhistory.org/
martedì 22 gennaio 2008
Noam Chomsky sulla vicenda Papa-Sapienza, negli USA è peggio
Noam Chomsky sulla vicenda Papa-Sapienza, negli USA è peggio
Abbiamo chiesto a Noam Chomsky se l'episodio della "cacciata" del Papa dalla Sapienza trovi qualche termine di paragone nelle vicende di altri paesi laici. E' giusto o sbagliato contestare la più alta figura spirituale del mondo cattolico? E può questo episodio macchiare l'immagine internazionale dell'Italia?"Per trovare un paragone è sufficiente guardare alla campagna elettorale in corso negli USA", risponde Chomsky, esponente ebreo della sinistra radicale americana. "Uno dei candidati proviene dal movimento cristiano evangelista, il quale crede che il mondo sia stato creato 10 mila anni fa e che ogni singola parola della Bibbia sia vera alla lettera. Ciascuno dei candidati, poi, deve professare la sua profonda 'fede'. Uno, un mormone, a causa del suo atteggiamento considerato 'diffidente' (nei confronti della parola di Dio, n.d.r.), ha dovuto tenere un discorso dicendo che credeva in Gesù e via dicendo. Inoltre, il primo emendamento (della Costituzione americana, n.d.r.) permette ad una persona di qualunque credo di divenire presidente - con l'implicazione, però, di escludere chi è ateo. Nessuno ha mai contestato tutto ciò. Certo, chiunque verrà eletto dovrà rimpiazzare un presidente che, solo a gennaio del 2003, cercò di convincere Chirac a seguire gli Stati Uniti nella guerra contro l'Iraq citando passaggi di Ezechiele su Gog e Magog… E' vero, non è esattamente la stessa situazione (che si è presentata a Roma n.d.r.), ma potrebbe essere di gran lunga peggiore".Mentre l'Angelus in piazza S. Pietro si è tramutato in uno strumento di rivalsa politica, è lecito iniziare a sollevare qualche dubbio. A ben vedere, la rinuncia del Pontefice ha regalato al Vaticano una visibilità che non avrebbe mai avuto nel corso di una normale inaugurazione accademica. Plauderanno i membri di Comunione e Liberazione. Il mondo cattolico ne è uscito talmente rafforzato da poter incrinare il già precario equilibrio del Pd. La strada verso una corrente cattolica interna al partito è stata abbondantemente spianata e le previsioni di chi, al momento della sua nascita, ricordava i meccanismi della Democrazia Cristiana non sembrano più solo utopie. La spinta clericale, l'incitamento alla lotta di fazione, la caduta del Guardasigilli Mastella, la bufera del caso De Magistris-Forleo: senza scadere in banali ed incoerenti teorie complottiste è innegabile non intravedere un fil rouge che in qualche modo colleghi il tutto. Per Chomsky l'Italia non ha fatto nessuna figuraccia. Semmai, senza nessuna forma di contestazione, il rischio è quello di finire con un governo simil-Bush. E questo sì che sarebbe di gran lunga peggiore di una qualunque bagarre Sapienza-Chiesa.
lunedì 21 gennaio 2008
I Diritti degli omosessuali
(Padre Maria Turoldo)
Sono veramente scandalizzata dal modo con cui alcuni trattano la questione dei DICO.Si perseguitano gli omosessuali e si dice che e’ la Chiesa ad essere perseguitata.Si vietano riconoscimenti alle coppie di fatto e si dice che sono le coppie di fatto che minacciano la famiglia cattolica.Il Papa ordina ai parlamentari di ubbidire ai suoi comandi e si dice che e’ il Parlamento che vuole dare ordini alla Chiesa.Si impongono a tutti leggi che piacciono solo al gruppo clericale e si dice che sono i laici a voler fare imposizioni religiose ai clericali.Questo scambiare la causa con l’effetto e le vittime con i persecutori e’ vergognoso!Quando Hitler volle imporre la sua dominazione su tutta l’Europa si invento’ che la Germania era vittima del complotto ebraico, e quando volle invadere la Polonia dichiaro’ che erano stati i polacchi ad attaccarlo.Quando Bush ha voluto attaccare l’Iraq per rubargli i suoi pozzi di petrolio si e’ inventato che voleva prevenire gli attacchi terroristi di Saddham con armi di sterminio di massa.Questo rovesciamento dei fatti e’ gia’ abbastanza spregevole quando a farlo sono capi politici e militari, vederlo fare anche a capi religiosi tocca lo sprofondo dell’indecenza.Mi spiace che questa Chiesa deteriore e capziosa manipoli cosi’ tanti cervelli e mi spiace che getti fango anche a quella parte della Chiesa silenziosa e degna che lavora accanto agli umili ai sofferenti e a cui questo alto clero raztinghiano, superbo e autoritario, non e’ degno neanche di baciare i calzari.
Ho letto in giro sui blog varie sciocchezze:i DICO chiamati “sacramento”!? Ma quando mai?! Cosa c’entrano i Sacramenti? Stiamo parlando di diritti civili!O le direttive dell’Unione Europea chiamate ‘diktat’. Con tutto rispetto, si chiama ‘diktat’ l’ordine imperioso di un leader assoluto politico o religioso ai suoi fedeli o sudditi dall’alto di una preminenza autoritaria.Ricordo che le direttive dell’UE non escono da una dittatura staliniana o da una teocrazia papale ma da 25 paesi che decidono le loro risoluzioni con un sistema democratico in cui prevale la maggioranza. E la maggioranza UE ritiene profondamente lesivo dei diritti umani della persona discriminare le coppie di fatto o i cittadini omosessuali.La condanna europea dell’omofobia e’ durissima, senza appello, e l’Unione europea sollecita persino delle sanzioni per quei paesi retrogradi che continuano ad applicare discriminazioni inaccettabili, definendo cio’ un reato contro la persona. Il che forse non importera’ affatto alla Chiesa, abituata com’e’ a governare secondo una mentalita’ medievale, ma deve importare moltissimo ai governanti di questo paese, di qualunque coalizione essi siano, perche’ la figura che noi facciamo sul piano dei diritti europei e’ indecente.
...
Ora..-la Chiesa e’ molto comprensiva con i preti peccatori come i 4.500 preti pedofili scoperti in USA, alcuni dei quali hanno violentato bambini per decine di anni,-la Chiesa e’ stata molto condonante con i rei di avidita’ come il vescovo usuraio Giordano al punto da non punirlo nemmeno,-la Chiesa e’ stata molto accogliente con preti autori di massacri come Padre Athanase Serumba, un hutu che ha sterminato 2000 tutsi e che la Chiesa ha accolto amorevolmente sotto la sua protezione,-la Chiesa e’ stata tollerante anche con vescovi sposati ridicolmente come Milingo,-e tenerissima con feroci dittatori che opprimevano il loro popolo come Francisco Franco,-o Pinochet che ha torturato e ucciso migliaia di persone e per il quale Voitila in persona chiese addirittura la non estradizione,-prodiga con le multinazionali che con i loro brevetti impongono miseria e morte come le aziende dei farmaci e anzi ha investito i suoi ricchissimi fondi nelle loro azioni accettando sponsor come la Coca Cola-la Chiesa e’ stata molto dolce con tutti i dittatori del Sudamerica connessi ai signori del narcotraffico e anzi ha dato loro il suo appoggio,-con i finanziari corrotti che hanno fatto crack miliardari e alcuni li ha nutriti nel suo seno salvandoli dalla giusta condanna-perfino coi capi di mafia e camorra a cui ha dato dispense speciali e anche tombe in basilica,-e’ stata dolcissima con i corruttori di governi democraticamente eletti,-E’ stata benevola persino con i piu’ feroci capi nazisti che ha premurosamente messo in salvo nell’America latina.
Tutti la Chiesa perdona e accoglie.Onora persino i divorziati, i concubini, i puttanieri, gli sposi di Odino e quelli del dio Po…ma non tollera i gay.C’e’ una tale sperequazione tra queste cose da lasciare allibiti.
...
Dichiarazione dell’UE in materia di omosessualita’:
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P6-TA-2006-0018+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT
in tale dichiarazione la UE condanna fortemente l'omofobia, garantisce i diritti agli omosessuali e in cui, fra le altre cose, si legge:
"[l'UE] sollecita gli Stati membri ad adottare disposizioni legislative volte a porre fine alle discriminazioni subite dalle coppie dello stesso sesso in materia di successione, proprieta’, locazione, pensioni, fiscalita’, sicurezza sociale ecc.;"
...
domenica 20 gennaio 2008
MORTE MADE IN USA
DI MOHAMMED DAUD MIRAKI, PhD
Vediamo se la vostra coscienza è ancora anestetizzata!
Attenzione: foto molto impressionanti
venerdì 18 gennaio 2008
REAPARECIDAS
I colori di Eva / Gennaio 2007
Reaparecidas
di Igiaba Scego
È un augurio per tutte le donne. Perché trovino la forza di ridare un senso a questa giostra impazzita che è il nostro mondo.
Adriana, Cristina, Elisa, Liliana, Miriam, Munù. Non sto facendo l’appello. Non sono a scuola, né in caserma. Non sono da nessuna parte in questo momento. Sono sospesa tra la tastiera di questo portatile scassato e un caffè lungo “americano”, che vorrebbe essere sorseggiato, apprezzato. Povero caffè! Si sta raffreddando... Va così quando scrivo: i caffè si raffreddano, la mente ribolle, le dita picchiettano su tasti malconci e i polsi (un po’ usurati) sognano la seduta del lunedì di Hata Yoga.
Queste cinque donne sono amiche mie. Carissime. Le ho incontrate un paio di mesi fa quasi per caso e da allora non me ne sono mai separata. Il paradosso è che non le conosco nemmeno. Ho visto una loro foto, certo, ma non ho mai stretto le loro mani calde o baciato le loro guance morbide. Però le ho abbracciate in sogno. Ora so a che ritmo batte il loro cuore. Ci separa un oceano. Una generazione. Dei miti musicali. Ma le sento vicine, come se fossero una particella della mia pupilla oblunga. Vedo con i loro occhi, ora.
Adriana, Cristina, Elisa, Liliana, Miriam, Munù, le ho trovate nelle pagine di un libro che, nel titolo originale, suonava come una ballata di Joan Baez: Ese Infierno. In Italia è stato pubblicato con il titolo Le Reaparecide (Stampa alternativa). Sono loro, queste cinque donne, a essere riapparse, reaparecidas, dopo essere state desaparecidas. Torturate dalla giunta militare argentina che – fine anni ’70-inizio anni ’80 – ha sequestrato, seviziato, assassinato la meglio gioventù del paese. Erano giovani, con idee e sogni. In cambio hanno ricevuto percosse, sputi in faccia e la famigerata picana, shock elettrici per tutto il corpo (capezzoli, genitali, braccia, gambe, collo). La gente a Buenos Aires e dintorni faceva finta di non sapere. I media parlavano dei Mondiali di calcio (1978). Si fingeva normalità. Si beveva il mate e il marcio sembrava non interessare a nessuno.
Queste cinque donne sono state recluse nell’Esma, la famigerata scuola di meccanica, e sono sopravvissute. Hanno fatto fatica a raccontare la loro storia. Ma l’hanno fatto. Per sé stesse, per noi. Per gridare il loro nunca más (“mai più!”). C’è dolore. Molto. Ma c’è anche ironia. C’è solidarietà.
La lettura m’ha fatto pensare a noi donne. A tutte le donne. Quelle che stanno male e quelle che stanno apparentemente bene. Dico apparentemente, perché non sono convinta che sia un buon momento per le figlie di Eva (Howa, in somalo). Basta sfogliare i giornali. Una nonna palestinese, con 41 nipoti, si fa saltare in aria. Perché così disperata? Invece di fare la calza, si riempie di esplosivo. Perché?
L’Istat ci dice che in Italia dieci milioni di donne subiscono violenze sessuali di vario tipo. In parlamento non siamo rappresentate un granché. Fatichiamo ad affermarci sul lavoro. La maternità è vista come una malattia e non come il miracolo che effettivamente è. Non è un bel momento, sorelle. Non è un bel momento, fratelli. Infatti, se la donna sta male, anche l’uomo sta male. Mi sembra di stare sopra una giostra impazzita e vorrei scendere. Ma forse la devo riparare, la dobbiamo riparare insieme questa giostra, che è il nostro mondo.
Io sono una afro-romana, una somala italiana, una che sta a metà esatta delle cose, e di riparazioni ne so qualcosa. Chi è somalo non può ignorare le tecniche di restauro. È una vita che andiamo avanti a riparare. Si è cercato di riparare ai danni del colonialismo (italiano a sud, inglese a nord) con un vagito di democrazia. È durata poco. Il 1° luglio 1960 si festeggiava con fuochi d’artificio l’indipendenza sognata, ma, già nove anni dopo, Siad Barre – o “Boccagrande”, come lo chiamavamo noi – ci imbrogliò con la promessa di un comunismo fittizio. Alcuni ci hanno creduto. In testa c’era Che Guevara. Ma la realtà era fatta dai denti aguzzi e divoratori di Siad.
Poi, per ragioni di opportunismo, dai sovietici il “Boccagrande” (con una bocca che diventava sempre più grande di anno in anno) passò alla corte di Washington. Era la guerra fredda. Ci si doveva schierare. I sovietici gli avevano preferito Menghistu e lui vide nell’Occidente un’opportunità di arricchirsi. Ne sa qualcosa anche l’Italia. Erano gli anni di Bettino Craxi, del Fai, creato ad arte dai socialisti, che stava per “Fondo aiuti italiani”, ma avrebbe potuto anche stare per “Fregare aiuti italiani”.
Dopo Siad, la guerra civile: violenta, assurda, feroce.
E oggi? Oggi c’è una guerra regionale alle porte: si fronteggiano i signori della guerra, rifugiati a Baidoa, e le corti islamiche, che hanno occupato gran parte del paese. Ma dietro ci stanno tutti. C’è l’Etiopia di Melis Zenawi. C’è l’Eritrea. Ma anche Egitto, Yemen, Gibouti, Uganda, l’Occidente. Una guerra mondiale africana. Non l’unica. Purtroppo.
Quindi, come dicevo, i somali sono esperti del restauro. Devono riparare i danni altrui per poter sopravvivere. Le donne, soprattutto. Hanno perso i colori le donne somale. Sono opache, oggi. Quando ero piccola, ricordo le donne somale con i loro colori sgargianti: fucsia, rosso fuoco, verde acido, arancione, soprattutto celeste, il colore della bandiera adorata. Oggi, vedendo le donne somale della diaspora per strada o dando un’occhiata alle immagini che Al Jazeera trasmette da Mogadiscio, noto solo colori morti: verde escremento, grigio topo, marrone stinto.
Fa paura questa assenza di colore. Quando c’è la guerra, il colore scompare. Desaparecido. Fa paura. Vorrei vedere colori riapparire, le donne riapparire…. Reaparecidas, come Adriana, Cristina, Elisa, Liliana, Miriam, Munù, appunto.
mercoledì 16 gennaio 2008
LO SCONTRO TRA SCIENZA E FEDE
Retromarcia papale/ 2
Lo scontro tra la scienza e la fede
Enzo Mazzi
martedì 15 gennaio 2008
Olympic Games Burma in Chains
Alla luce della situazione rispetto alla violazione dei diritti umani in Cina, nasce spontanea la domanda: accettare passivamente di fare svolgere i giochi olimpici in questo paese è una forma oggettiva di complicità con le nefandezze commesse dal governo di questo stato?